Lione, l’attentato “elettorale” che si è sottaciuto

Lione, l’attentato “elettorale” che si è sottaciuto

In corrispondenza delle elezioni europee, si è riacceso l’allarme terrorismo in Europa. Il pacco bomba di Lione prima, la stazione ferroviaria evacuata a Bruxelles poi. Le forze dell’estremismo hanno fatto sentire la loro presenza alla vigilia e immediatamente dopo le votazioni. “Siamo sempre qui e l’Europa, qualunque direzione prenderà, dovrà fare i conti con noi”: ecco il messaggio che hanno voluto lanciare.

La questione è stata volutamente ignorata durante la campagna elettorale dai partiti di centro-sinistra e centro-destra tradizionali, nel timore che discuterne apertamente potesse portare ulteriore acqua al mulino dei cosiddetti populisti. L’indicazione della pista anarchica per l’identificazione dell’uomo in bicicletta che ha depositato il pacco bomba, sa ancor più di depistaggio mediatico nei confronti dell’opinione pubblica dopo gli arresti avvenuti ieri a Lione. L’uomo in bicicletta sarebbe infatti un 24enne studente d’ingegneria informatica di origine algerina. L’ordigno azionato a distanza ha provocato 13 feriti, ma verosimilmente la sua intenzione era quella di provocare una strage, visto che il tipo di esplosivo utilizzato (TATP, perossido di acetone) era lo stesso degli attacchi al Bataclan e all’aeroporto di Bruxelles. La bomba era una di quelle che possono essere fabbricate in casa, con l’ausilio di internet, e alla sua fabbricazione devono aver contribuito il fratello minore diciottenne e i genitori, tutti arrestati. Una sorella è stata invece interrogata come persona informata sui fatti, come riporta il quotidiano La Stampa.

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